L'esperienza
Benvenuti nella Val d’Agri, situata nella zona sud-occidentale della regione Basilicata, dove colline e corsi d’acqua costituiscono un tratto dell’Appenino, ricco di zone verdi, di paesaggi autentici, di storia e di cultura.
Partendo da Grumento Nova, meraviglia del patrimonio archeologico della Basilicata, raggiungerete Moliterno, paese del celebre pecorino canestrato igp. L’itinerario proseguirà a Viggiano, borgo di montagna fortemente legato al culto mariano della Vergine Nera e all’artigianato dell’arpa.
Tappa imperdibile in un viaggio alla scoperta della Basilicata è Grumento Nova, che grazie alla sua posizione panoramica, alle antiche tradizioni e alla preziosa area archeologica valsa al paese il soprannome di “piccola Pompei”.
Ultima tappa sarà Brienza, un piccolo museo a cielo aperto tutto da scoprire e dove tra storia, gusto e antiche tradizioni, la cittadina accoglie gli ospiti con un’atmosfera medievale unica e una dimensione intima che conquista!
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In pillole
Itinerario
Grumento Nova e Viggiano (la Madonna Nera, l’arpa e la musica)
Arrivo a Grumento Nova, dove, a circa 5 km dal centro abitato si possono visitare i resti dell’antica città di Grumentum. Nei pressi dell’area archeologica si trova il Museo Archeologico Nazionale Alta Val d’Agri, esposizione che racconta la storia di Grumentum e del territorio circostante con un percorso diviso in diverse sezioni in cui sono esposti preziosi reperti ritrovati nell’area di Grumento Nova, che vanno dalla Preistoria fino ai bassorilievi medievali. Altrettanto interessante è il centro storico, colmo di vicoletti in stile medievale, il Castello Sanseverino che presenta ancora resti della struttura originale normanna, una piacevole villa comunale e Palazzo Giliberti, sede della Biblioteca Nazionale “Carlo Danio”. Vi è poi la chiesa madre di Sant’Antonino Vescovo e Martire di Apamea dove ammirare i resti del tempio romano di Serapide; si potranno, inoltre, scoprire preziosi affreschi del ‘500 e dell’800. Il sagrato della chiesa è anche un belvedere che si affaccia sulla Val d’Agri.
Nel pomeriggio potrete visitare Viggiano dove, nel punto più alto del paese, si trova ciò che resta del Castello edificato in epoca medievale e da qui avrete anche una splendida vista panoramica sull’intera Valle del fiume Agri. Vi è poi il Convento di S. Maria del Gesù che oggi ospita il Museo delle tradizioni popolari, una delle architetture più interessanti del borgo e la chiesa annessa al convento e quella dedicata a S. Antonio.
Alla periferia del centro abitato si trova la Villa del Marchese, un antico immobile appartenuto dai Marchesi Sanfelice di Monteforte che al suo interno ospita permanentemente il Conservatorio e la Scuola d’Arpa Popolare Viggianese.
Di madre viggianese è il musicista e imprenditore italo americano Victor Salvi, vincitore del premio Lucani Insigni 2015, che portò a Piasco nel 1974 la N.S.M (Nuovi strumenti musicali) le cui arpe suonano oggi nei maggiori teatri del mondo. Salvi negli U.S.A. ha ricoperto il ruolo di Prima arpa della Philarmonic Orchestra di New York e della Nbc Orchestra sotto la direzione del maestro Toscanini.
Importante dal punto di vista religioso è il Santuario della Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano dove si trova la statua della Vergine dal volto di colore olivastro, celebrata due volte l’anno da migliaia di fedeli, e alle
spalle dell’altare è visibile la famosa buca nella quale sarebbe stata ritrovata. Cena e pernottamento
Giorno 2 – Moliterno: la patria del pecorino canestrato Igp
Di buon mattino potete recarvi a Moliterno, paese natìo dei genitori di Domenico Melillo, vincitore del premio Lucani Insigni 2021; un lucano che ha portato alto nel mondo il nome della sua terra e la tradizione di una famiglia importante e che ha dato il meglio di sè a Panama, dove uno dei gruppi più numerosi di italiani si riunirono in una società aiutandosi mutuamente.
Moliterno domina l’alta Val d’Agri nel cuore del parco dell’Appennino Lucano Val D’agri-Lagonegrese, il più giovane dei parchi italiani; qui, passeggiando tra le vie del paese, scoprirete i fondaci, locali situati al piano terra o nel semiinterrato dei palazzi nobiliari, simili a cantine che dal 1700 vengono usati per stagionare il canestrato. Dopo di che potrete visitare molti degli ambienti interni del Castello e salire in cima alla torre di avvistamento, probabilmente longobarda, e dai suoi 25 metri godere di un panorama sulla valle circostante.
Caratteristico del centro storico di Moliterno sono i suoi eleganti palazzi nobiliari, il più famoso è Palazzo Parisi, costruito nel XIX secolo, ma sono degni di nota anche Palazzo Gilberti, ex convento del 1600, Palazzo Mobilio-Giampietro, edificio cinquecentesco che condivide il chiostro con la Chiesa del Rosario, e Palazzo Valinoti, oggi sede della Bibliomediateca Giacomo Racioppi.
Nel pomeriggio si può visitare il MAM, un complesso di 7 musei, ognuno dedicato a una diversa forma d’arte.
Cena e pernottamento a Viggiano
Giorno 3 – Marsico Nuovo e Brienza
Trasferimento a Marsico Nuovo, affascinante borgo con il suo centro storico medievale dove, tra i vari edifici nobili che lo impreziosiscono, Palazzo Pignatelli è il più maestoso che risale al 1670.
Arroccata sulla vetta della collina vi è la Cattedrale di San Giorgio, originaria del XII secolo e arricchita da un campanile cuspidato.
Potrete visitare, all’interno della chiesa di San Michele Arcangelo, il Museo di Arte Sacra, un’esposizione che contiene all’interno una serie di opere provenienti dalle numerose chiese del paese e la chiesa di San Gianuario la più caratteristica di Marsico Nuovo.
Per gli amanti della natura, vi è il Parco Fontana delle Brecce – Piana del Lago, complesso naturalistico che comprende ricchi boschi di faggio e cerro, sorgenti e torrenti stagionali, un rifugio montano, da cui si snoda un sentiero immerso nel verde di circa 2 km che porta fino al pianoro noto come Piana del Lago, dove si trovano un laghetto naturale.
Nel pomeriggio potrete visitare Brienza, dove il monumento più conosciuto è Castello Caracciolo, tappa d’obbligo durante una visita nel borgo, ancora più bello d’estate quando rivive durante numerose rievocazioni.
La parte superiore di Brienza, è ormai disabitata ma è perfettamente conservata e la strada che porta al Castello vale la pena percorrerla con calma per ammirarne tutti gli scorci.
In cima al Monte Sacrato potrete ammirare il Santuario del Santissimo Crocifisso, uno dei più antichi del
meridione e la Roverella, quercia ultrasecolare che rientra nelle venti piante più grandi d’Italia. Fine dei servizi
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