La storia di Charles è stata riportata alla luce da una pubblicazione del 2013, curata dal giornalista Renato Cantore, Il castello sull’Hudson. Charles Paterno e il sogno americano, in cui l’autore ripercorre le tappe di una storia che man mano che procede assume il sapore di una favola.
Una leggenda che reca il nome di Charles Paterno, ossia di Canio Paternò, nato a Castelmezzano il 5 agosto 1878, che parte per l’ America a soli sette anni insieme ai fratelli e alla madre, Carolina Trivigno, dove ad attenderli c’è il padre Giovanni, emigrato due anni prima.
Il padre Giovanni è un muratore, divenuto con il tempo un piccolo costruttore immobiliare, ma un terremoto gli distrugge un progetto in via di realizzazione e nel quale aveva investito tutte le sue risorse; costretto da questa situazione, Giovanni Paterno emigra nel 1883.
Nel nuvo Paese i figli Giuseppe e Carlo diventano Joseph e Charles Paterno e compiono gli studi presso le scuole di New York, dove si stabiliscono.
Nel 1899, a 23 anni, Charles si laurea in medicina presso la prestigiosa Cornell Medical School.
Giovanni è intanto riuscito a inserirsi come imprenditore nel mercato immobiliare newyorchese che vive in quegli anni il suo massimo sviluppo.
A cavallo dei due secoli, Giovanni muore, lasciando ai figli, diventati sette, e tre dei quali nati negli Stati Uniti, un’attività in piena espansione. Charles abbandona la medicina e segue le orme del padre, specializzandosi in un’edilizia residenziale e di lusso.
Un’architettura di qualità tanto che, alcune delle molte realizzazioni dei Paterno sopravvivono ancora oggi, come il complesso degli Hudson View Gardens, il Colosseum e il Paterno, due grandi edifici che si fronteggiano sulla 116th Street dalla caratteristica facciata curva e disegnati dallo studio d’architettura Schwart & Gross.
Charles V. Paterno sopravvive alla grande crisi americana del 1907, e poi regge alla crisi finanziaria del 1929. Diventa ricco a tal punto da poter costruire per sè una straordinaria villa, l’Hudson Castle, sul punto più alto sul fiume.
Charles era anche un grande sognatore, un uomo, come scrive Cantore, che aveva “voglia di infinito”: il castello che costruì sull’Hudson ne fu la dimostrazione!
Dotato di grande fiuto per gli affari, non esita a demolire la sua dimora per compiere un’opera di vasta portata, il Castle Village, un complesso di cinque torri costruite su disegno dell’arch. George F. Pelham.
Insomma davvero “una vita da protagonista nell’America dove a tutti è concessa una possibilità e a nessuno è proibito sognare; e dove qualche volta i sogni si realizzano davvero”, come scrive Renato Cantore che con il suo magnifico libro fa conoscere alle giovani generazioni lucane e agli italo-americani la bella storia dell’emigrante.
Doveroso oggi ricordare ed onorare questo grande lucano, che è morto nel 1946, ancora in piena attività e lasciando in sospeso tanti sogni, come la “Paterno Tower”, l’edificio più alto del mondo, una torre di cento piani, più alta della Tour Eiffel, da costruire nel distretto residenziale del New Jersey.