A febbraio di ogni anno, Abriola celebra il suo Santo Patrono, San Valentino, richiamando nel suo territorio gli innamorati di tutta la Basilicata. Il culto per il Santo affonda le sue origini da una leggenda del 1600. Valentino Romani, in viaggio verso la Puglia, sostò ad Abriola per rifocillarsi e si trovò davanti a tanta gente affamata e assetata. Giunto in Puglia, grazie all’impegno di un anello, inviò agli abriolesi dei carri carichi di grano. Nessuno ad Abriola conosceva chi fosse quest’uomo caritatevole, fino a quando in chiesa lo riconobbero nella statua del Santo e Martire esposto su un altare. Ritennero quell’opera caritatevole e rientrati nelle loro case, trovarono i granai ancora più pieni.

Originariamente San Valentino era invocato contro la peste e l’epilessia e successivamente, nel Medioevo, diventò il patrono degli innamorati in quanto il 14 febbraio, giorno della sua festa, gli uccelli iniziassero a nidificare avviando il risveglio della natura, dunque dell’amore.

Da qui nasce un vasto programma di iniziative culturali che si tengono nei giorni precedenti al 14 febbraio e costituiscono un vero e proprio brand per la valorizzazione del territorio abriolese. 

Per i romantici appassionati di genealogia, potrebbe essere molto interessante e sorprendente ricercare negli archivi notarili i “contratti di matrimonio” che le coppie lucane stipulavano prima della consacrazione della loro unione. Leggere la descrizione minuziosa della dote della sposa e dei doni portati all’amata dal futuro marito ci consente di avere uno spaccato reale della vita quotidiana dell’epoca.