Oggi abbiamo il piacere di conoscere meglio Antonia Tricarico, una scrittrice e fotografa di origine potentina, che ha scelto di vivere negli Stati Uniti, a Washington. La sua storia di emigrazione è un racconto di curiosità, scoperta e legame profondo con la propria terra d’origine, la Basilicata.
In questo momento, Antonia è in Basilicata per presentare il suo libro “Oltre l’influenza”, un’opera che riflette le sue esperienze di vita, le sue scoperte culturali e la sua personale visione del mondo.
Le radici e la curiosità di scoprire il mondo
Antonia, puoi raccontarci da quale paesino della Basilicata provieni e come le tue origini hanno influenzato la tua visione del mondo? Cosa ti ha spinto a partire per gli Stati Uniti?
“Vengo da Potenza, e fin da giovane ho avuto un’anima girovaga. A 19 anni sono andata a Roma per iniziare gli studi universitari, e lì, tra Roma e San Cesareo, ho incontrato una persona che mi ha proposto di trasferirmi a Washington. Non è stata una decisione facile, ma dopo un paio d’anni ho scelto di partire. Non è mai stata una fuga da qualcosa, piuttosto una forte curiosità di esplorare nuovi luoghi e vivere esperienze diverse.”
Un legame familiare con l’emigrazione
La tua storia si intreccia con quella dell’emigrazione verso l’America. C’è qualche legame familiare o storico che ti ha avvicinato a questa scelta?
“Sì, in effetti, mio nonno partì da Potenza all’inizio del 1900 per andare a Chicago, dove viveva una sorella. Tentò di rimanere lì due volte, ma per motivi familiari dovette rientrare. Purtroppo, morì durante la guerra. Mia nonna, invece, aveva una sorella e un fratello in Colorado, a Denver, che emigrarono in cerca di un futuro migliore. Oggi ho ancora parte della mia famiglia in Colorado, con cui siamo in contatto. Sebbene le mie scelte non siano state influenzate da loro, c’è un legame profondo con l’America e con la mia terra d’origine.”
Il legame con la Basilicata attraverso la fotografia
Come è cambiato il tuo rapporto con la Basilicata nel tempo?
“Il mio rapporto con la Basilicata non è mai cambiato. La fotografia è il mio filo conduttore con la mia terra. Grazie alla fotografia, posso rivivere i ricordi dei luoghi e delle persone che non ci sono più. La fotografia mi ha permesso di mantenere vivo il legame con la mia terra, anche a distanza.”
Antonia racconta anche di come, durante la sua vita in America, sia stata costretta a tornare in Italia per prendersi cura della madre. Ma invece di tornare a Potenza, ha scelto di trasferirla a Roma. “Amo i posti spaziosi, quelli che offrono più scelte, sia fisiche che emotive. Tornare a vivere a Potenza non è stato un desiderio per me, ma è sempre stata una tappa fissa per rivedere la famiglia. Comunque, anche in una piccola città puoi trovare soddisfazioni, dipende da ciò che cerchi. A Washington, ad esempio, ho trovato ciò che amavo: musica, arte e fotografia.”
La connessione con la Basilicata nel presente
Oggi, a distanza di anni, senti ancora una connessione forte con la tua terra natale? In che modo la Basilicata è presente nella tua vita e nel tuo lavoro?
“Assolutamente sì. La fotografia è sempre stata una parte della mia vita, fin da piccola. Mio padre possedeva una fotocamera a soffietto tedesca e ci fotografava da bambini. Conservo ancora quella macchina fotografica e, tornando a Potenza, ho fotografato i miei nipoti con la stessa fotocamera. Ricordo che quei momenti in cui mio padre scattava erano tra i pochi in cui lo vedevo veramente rilassato, e quei momenti sono stati rari. La passione per la fotografia mi è stata trasmessa inconsciamente da mio padre, nonostante non fosse un fotografo professionista. La sua spensieratezza mentre scattava foto è stata contagiosa.”
In sintesi, Antonia Tricarico, attraverso la sua passione per la fotografia e la scrittura, ha mantenuto un legame profondo con la sua terra d’origine. Nonostante il lungo viaggio che l’ha portata negli Stati Uniti, la Basilicata è sempre stata presente nella sua vita e nel suo lavoro. La fotografia, in particolare, le consente di rivivere i ricordi dell’infanzia e di mantenere viva la connessione con la sua storia familiare e culturale. Ora, con la presentazione del suo libro “Oltre l’influenza”, Antonia porta ancora una volta la sua esperienza e le sue radici lucane al pubblico, raccontando il suo viaggio di scoperta e riflessione.