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Il murese Joseph Stella: il primo futurista d'America

15 Gennaio 2025

3 minuti

Foto di Wikipedia

Joseph Stella nasce nel 1877 a Muro Lucano, in provincia di Potenza. Si trasferisce in America a soli 19 anni con l’obiettivo di studiare sulle orme del fratello maggiore, Antonio, divenuto un apprezzato medico negli Stati Uniti.

Dopo aver frequentato per un anno la facoltà di Farmacia, inizia a scoprire la sua vocazione per l’arte, iscrivendosi nel 1897 alla Art Students League of New York, dove ha modo di studiare con il famoso pittore impressionista William Merritt Chase. Durante questi anni studia anche con Robert Henri, uno degli otto fondatori della Ashcan School, una corrente realista incentrata sulle scene di vita quotidiana dei quartieri più poveri di New York.

Joseph si interessa ai movimenti dadaismo e simbolismo, viene definito “il primo futurista d’America”, diviene noto per le sue descrizioni dell’America industriale e viene associato al Precisionismo, un movimento artistico statunitense attivo fra gli anni dieci e gli anni quaranta del XX secolo.

Nel 1908 gli viene dato l’incarico di realizzare una serie di disegni e incisioni dei quartieri industriali di Pittsburgh, destinati ad illustrare uno studio sociologico pubblicato col titolo di “The Pittsburgh Survey”. L’anno successivo, durante un viaggio di quattro anni in Europa, conosce il modernismo, dal quale riceve una particolare influenza stilistica. Oltre a recarsi in Italia, visita la prima esibizione futurista nella galleria parigina di Bernheim-Jeune, dove rimane impressionato dalle opere di artisti come Boccioni, Carrà, Russolo, Severini e ha l’occasione di conoscere artisti come Matisse, Picasso e Modigliani.

Rientra a New York nel 1912 e, dopo aver partecipato con una natura morta postimpressionista all’Armory Show, la prima importante mostra a New York di pittori europei, completa una delle sue prime opere futuriste, “Battle of Lights” in cui vi è il tentativo, riuscito, del pittore di cogliere e interpretare le luci abbacinanti, il rumore, la confusione e il movimento incessante’ di Coney Island: un bel successo per un uomo di grande talento artistico! Il noto critico d’arte statunitense Henry Mc Bride in un articolo apparso sul Sun del 17 aprile del 1926 sottolinea:“Io avrei fede maggiore per la nostra comunità se essa tributasse allo Stella il dovuto rispetto. Un popolo che non fosse a conoscenza di un tale uomo, è senza speranza”.

Uno dei suoi quadri più importanti, realizzato fra il 1917 ed il 1918, è il “Ponte di Brooklyn”, lo ha ritratto numerose volte, facendone uno dei temi ricorrenti ed emblematici della sua opera pittorica.

Altrettanto famoso è “Voice of the City of New York Interpreted”, un polittico a cinque pannelli simile ad una pala d’altare, in cui le figure religiose sono sostituite dai grattacieli e dai ponti di Manhattan. Idea centrale dell’opera è la descrizione dell’industria come perno centrale della vita moderna, come elemento pervasivo che sta progressivamente rimpiazzando la religione. L’opera è attualmente custodita presso il Newark Museum.

Joseph Stella è tra i fondatori e tra i primi direttori della Society of Independent Artists negli Stati Uniti, paese di cui prende la cittadinanza nel 1923. Nel corso della vita sperimenta numerose correnti artistiche differenti dal Futurismo, come ad esempio il cubismo, il simbolismo, il surrealismo, il dadaismo e l’astrattismo.

Nel 1942 inizia a soffrire di problemi cardiaci, mentre poco più tardi ha una caduta accidentale nella fossa di un ascensore, dalla quale non riesce mai a riprendersi. Muore infine il 5 novembre 1946, venendo seppellito nel Woodlawn Cemetery, situato nel borough del Bronx, New York.

Nel centenario dell’inizio del Futurismo, tra gli appuntamenti a maggiore richiamo nazionale con le grandi mostre dedicate a questo fenomeno nella città di Roma, di Milano e in  altre città, il Musma di Matera, il Museo di Scultura contemporanea, ha organizzato un’ esposizione documentaria, che abbraccia il periodo 1909-1944 e tra i protagonisti del movimento di avanguardia un posto di riguardo è riservato proprio al lucano Joseph Stella.

 

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